Le strutture militari lasceranno Chieti, la Banca d'Italia chiuderà la sua sede sul corso Marrucino, l'ospedale militare alla Villa è già in fase di smobilitazione e altri grandi edifici resteranno vuoti come già lo sono l'ex intendenza di Finanza, l'ex ospedale SS. Annunziata, l'ex palazzo Enel di via Ferri, l'ex Caserma Pierantoni, l'ex SS. Rosario, il Palazzo De Pasquale, il Palazzo De Majo, l'ospedale San Camillo... nessuna città ha mai avuto tanto spazio, tanta abbondanza di edifici, tanti palazzi storici ricchi di fascino e riutilizzabili per fare cose nuove.
Non c'è mai stata una migliore opportunità per ridisegnare la città e per ripensarla in modo da offrire qualcosa di diverso da quello che offrono i palazzinari di Manoppello, di Sambuceto, di Francavilla... Chieti alta potrebbe essere una città diversa, una città pedonale, servita dal filubus, scale mobili e bus elettrici. Una città non violentata dalle insegne luminose e dai chioschi di giornalai. Una città senza fabbriche, senza inceneritori, con l'acqua delle fontanelle che si possa bere senza timore di contaminazione chimica. Chieti potrebbe diventare una città universitaria dove le aule e gli studentati sono a due passi dai musei, dalle biblioteche, dal teatro e dal cinema. Una città dove si può usare il computer anche sulle panchine della Villa, dove le strade e i vicoli potrebbero essere pieni di ritrovi per leggere, studiare, giocare, navigare sul web, bere una tazza di the o un bichiere di vino, ascoltare musica o cantare intorno al karaoke, chiacchierare coi vecchi che in quei vicoli ci sono vissuti quando c'erano botteghe di sarti e di rilegatori, di fornai, di ciabattini, di impagliatori di sedie...
Possiamo fare una città nuova costruita nel rispetto e nella valorizzazione dell'antico: una slow-city. Una città che sarebbe l'esatto contrario di quello che è Pescara, il cui stile moderno e anonimo segna ormai tutta la valle fino a (e anche oltre) Chieti Scalo. A me questo non sembra un sogno impossibile, anche se oggi una politica tutta asservita al conformismo ci spinge nel senso opposto e una certificazione di cittaslow è andata a Francavilla al Mare.
Io credo che intorno ad un progetto di città slow, città ri-umanizzata, amministrata secondo una logica di benessere dei residenti e non di rincorsa al denaro, si possono riunire grandi consensi: di quella borghesia conservatrice che oggi vede deprezzare il proprio patrimonio; di quel centrosinistra che ha votato Ricci pensando che fosse un'alternativa alla politica affaristica; di quella sinistra ambientalista e contraria alle follie consumistiche. Per gli altri, per quelli che non possono fare più di dieci metri a piedi, che non spengono mai la televisione, che misurano la felicità dalla dotazione del telefonino, ci sono già tante opportunità nella valle e non ne avrebbero alcun danno.
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Io credo che intorno ad un progetto di città slow, città ri-umanizzata, amministrata secondo una logica di benessere dei residenti e non di rincorsa al denaro, si possono riunire grandi consensi: di quella borghesia conservatrice che oggi vede deprezzare il proprio patrimonio; di quel centrosinistra che ha votato Ricci pensando che fosse un'alternativa alla politica affaristica; di quella sinistra ambientalista e contraria alle follie consumistiche. Per gli altri, per quelli che non possono fare più di dieci metri a piedi, che non spengono mai la televisione, che misurano la felicità dalla dotazione del telefonino, ci sono già tante opportunità nella valle e non ne avrebbero alcun danno.
9 commenti:
Sai Tom, sembra di capire dalle tue parole un chè di disprezzo per una parte della città, la Chieti Nuova che putroppo nell'indifferenza delle Amministrazioni che si sono succedute, ha dovuto sopravvivere alle mire espansionistiche di Pescara. Siamo rimasti soli, gli abitanti del colle erano troppo presi dai loro non problemi per accorgersi che Chieti si stava spezzando, che Chieti Alta e Chieti Nuova erano come dei separati in casa.
Purtroppo i "cafoni" della Chieti nuova, così quelli della Chieti Alta li descrivevano, e forse lo fanno ancora oggi, quelle persone che lavoravano la terra, che producevano, che portavano poi ricchezza e prestigio al colle, un giorno si sono fermati e per loro è arrivato il momento di capire che potevano contare di più, e capirono che si poteva guardare anche oltre e che bisognava costruire una città nuova più dinamica, ecco allora che non bisogna meravigliarsi se l'abitante della Chieti Nuova, abbandonato a se stesso, si sente più vicino ad una città dinamica come Pescara e meno a quella parte della sua città che lo ha sempre considerato non come una risorsa ma spesso un peso o cosa ancora più grave una parte di se da nascondere.
Le amministrazioni comunali (tutte) hanno investito sempre tantissimo a Chieti Alta e poco o nulla nella valle, ma bisogna anche pensare che in una casa non basta avere una stupenda sala da pranzo per essere bella, anche la porta d'ingresso deve presentarsi bene. A tutti bisogna ricordare che lo Scalo rappresenta la porta d'ingresso della Chieti Alta, bella, storica, ricca di cultura ma povera, molto povera di umiltà.
Robin Hood
@ Robin Hood
La tua critica è giusta, me ne rendo conto, ma, almeno da parte mia, non è disprezzo. Forse invidia. E' vero che le diverse amministrazioni comunali hanno sempre trascurato quello che si chiama ancora "lo scalo", come se fosse una semplice area di servizio. Però, nonostante il disinteresse politico, la Chieti Nuova (come la chiami tu) o la Chieti Bassa (come la chiamerebbero i bergamaschi) è cresciuta in tutti i sensi. Insieme alla città crescono anche le esigenze e capisco bene che la trascuratezza da parte degli amministratori comunali appare sempre più grave.
Probabilmente sono vere anche le radici sociali che tu ben descrivi, ma su questo preferisco sorvolare perché non sono un chietino e non vorrei entrare una sorta di bega familiare. Non sono chietino, ma ho scelto di vivere a Chieti (Chieti Alta) perché dopo gli anni passati tra le antiche mura di Bologna, di Urbino e di Camerino non riuscivo più a vivere nei box di vetro e cemento che sono le case moderne. E' una mia libera scelta che non implica disapprovazione di scelte diverse e contrarie. Credo nel valore delle diversità e non capisco la contrapposizione tra Chieti e Pescara che talvolta si esprime in modi orribili.
Mi chiedo se Chieti potrà mai trovare una via per integrare le sue due metà, per renderle l'una funzionale all'altra, o se non sia meglio creare due municipi distinti. Non ho una risposta. Di fatto ora sono due città separate. Io vivo nella città alta e parlo soprattutto dei problemi della città alta. Quando vengo giù per accompagnare a scuola, allo stadio o al Megalò i miei figli, lo faccio con lo spirito di un pendolare. Non è solo un fatto psicologico, è anche per la carenza di collegamenti. Una volta c'era il trenino, per tanti anni c'è stato il filobus, adesso per un ragazzino che da Chieti alta vuole andare al Cinema del Megalò è un'odissea.
Anche la tua definizione di Chieti Nuova come porta di ingresso della città mi sembra una svalutazione. Però la tua definizione mi fa riflettere su una cosa: ti sei accorto che i Cartelli di Benvenuto e le segnaletiche luminose dei parcheggi non sono mai sistemate sulla colonnetta?
la risposta è semplice:
chi dovrebbe fare in modo di rendere la città funzionale,ospitale e soprattutto unita,magari facvorendo i collegamenti costanti pensa ad altro...€€€€€€€€€€€€€€€€€
questa classe politica(opposizione,ma soprattutto maggioranza)è inadeguata e inopportuna.Non c'è speranza nè futuro con questa gente
FT
Ti ringrazio Tom per le tue precisazioni e le capisco, nel mio messaggio non c'era alcun rancore verso il cittadino di Chieti, ma rancore e amarezza verso quelle classi politiche che poco o nulla hanno fatto per ridare prestigio alla Chieti Nuova.
Ci hanno spinto a credere che il Megalò era un danno per la città di Chieti e non una risorsa come in realtà è; ci hanno spinto ad andare a fare la spesa e rendere grandi altri comuni limitrofi come San Giovanni Teatino e Spoltore; ci hanno spinto a fuggire via da Chieti verso Rosciano, Manoppello, Cepagatti ecc.; ci hanno umiliati in tutte le maniere facendoci camminare su strade che sembrano mulattiere, ci hanno tolto e limitato un bene essenziale come l'acqua (tanto che riuscire a farsi una doccia oggi è quasi diventato un regalo di questa Amministrazione), ci hanno costretti a vivere in quartieri degradati con i ratti che sembrano i veri padroni del territorio, con la sporcizia e le erbacce, con poca o nessuna illuminazione pubblica, con carovane di nomadi, con la delinquenza che dilaga durante le ore notturne ecc.
Tu parli di possibile integrazione tra la Chieti Alta e la Chieti Nuova, ma se continuiamo di questo passo e con uomini politici che pensano che la Chieti Nuova non merita nemmeno la presenza del Comando dei Vigili urbani o che non capiscono che alcuni assessorati forse sarebbe meglio dislocarli nella parte bassa della città, l'integrazione diventerà una chimera e continueranno le "guerre" fraticide tra poveri DIVIDE ET IMPERA.
La città si stà svuotando, via i militari, via questo, via quello, via la sala da ballo alla Civitella chi rimarrà a Chieti ? O meglio siamo sicuri che i "turisti per caso" vengano su fin sul colle ? E se dovessero per sbaglio venirci cosa troveranno ? La piazza della Trinità più simile ad una camera a gas per l'alto numero di macchine che vi passano nell'unità di tempo e che gironzolano intorno a quella rotonda molto più simile ad un vaso di fiori. La chiesa riinfasciata e in restayling da tempo, il giornalaio al suo posto a deturparne la beltate e le macchine parcheggiate tutt'intorno anche in tipla fila. Il corso Marrucino, che si salva ancora invece delle mattonelle rotte ha delle orrende macchie di catrame che ne fanno un'orrenda scacchiera. Le macchine a S.Giustino che stazionano da mane a sera impedendo ai turisti di prendere la tradizionale foto ricordo e le due statue quelle del Santo e quella del Valignani soffocate immezzo alle "carcasse" parcheggiate a ore. Per il corso, prima di S Francesco sulla sinistra un palazzo in restayling anch'esso da tempo immemorabile deturpa la visuale per non parlare della ex Pescheria ( quella che quell'infame, per farsi un pò di pubblicità, aveva destinato a intenet point )una quasi discarica a cielo aperto. I Templi romani, pieni di erbacce e di lattine con l'ultima antiestetica vetrata spaccata e i muri pieni di scritte con lo spray. La biblioteca ancora un rudere e non si conosce ne quando ne se un dì finalmente risorgerà. Che accogliente che è diventata sta mia città.
Non preuccoparti Enio, tanto la colpa è della vecchia amministrazone. Loro hanno lasciato tanti debiti ed una città allo s...fascio. Ora invece nel giro di due anni la politica ..sinistra..ha portato una ventata di novità..Sinergia con il territorio circostante e tutta la provincia, la città è come un giardino all'aperto, pulitissima, raccolta differenziata, ricca di fiori, monumenti restaurati, isole pedonali, musei, locali,parcheggi, studenti,turisti e soprattutto lavoro per tutti e ripresa dell'economia cittadina, insomma una vera e propria alternativa alla monotonia ed al cemento delle sfigate città costiere: UN MIRACOLO DELLA SINISTRA SIGNORI!!! GRAZIE RICCI & Co. PER LA VOSTRA LUNGIMIRANZA E GRAZIE PER AVER FATTO RIPARTIRE LA CITTA' DI CHIETI!! UN MIRACOLO CHE TUTTI NOI CITTADINI ASPETTAVAMO!! Ma i miracoli non sono finiti...tra qualche tempo si respirerà un aria nuova in città: L'ARIA DEL NUOVO INCENERITORE!! Hai visto quante belle novità che ha portato questa giunta comunale di sinistra?..accipicchia che cappella, ...dimenticavo, il compagnuccio Tom potrebbe offendersi!!!Scusa..scusa..scusa AH AH AH
-66100-
Invece io sono preoccupatissimo, vuoi per la scarsa professionalità manifestata dai "sinistri" nell'amministrare la cosa pubblica, vuoi per l'impoverimento costante e lo svuotamento inesorabile del "colle". Non è che questo si possa evitare se deve accadere, accadrà, ma il vedere come questi "signori" tenutari oggi del "vapore" cercano di accelerare le cose mi fa solo incazzare. A Chieti ormai si fano solo le "chicchiere" e te ne faccio un esempio: l'esimio "Aceto" ha proposto, dalle colonne del messaggero, di fare un camminamento "turistico" del sottosuolo di Chieti ( da non crederci )dopo attenta ristrutturazione del tutto. Non ha specificato come del resto sono soliti fare i suoi "simili", quando questo dovrebbe aver luogo, con che soldi si dovrebbe realizzare tutto ciò e l'utilità pratica di un siffato sforzo immane di restyling del sottosuolo. Oggi tutti aprono la bocca a Chieti e gli danno fiato e stai pur certo che se al posto della bocca avessero il buco del "culo" non ci sarebbe più bisogno di concime nei di a venire per ingrassare i campi. Non riusciamo a riparare l'ascensore che dal parcheggio sotterraneo a pagamento al terminal porta alla scala mobile da almeno un mese inutilizzato e ci sbilanciamo in opere di rifacimento così estese e costose? A porta Napoli, poi, c'è un "rudere" romano che andrebbe di nuovo restaurato ( pare fosse un anfiteatro, adesso è veramente un rudere )al più presto prima che gli scavi effettuati tutt'intorno facciano crollare tutto e, poi signori, togliamo quelle macchine parcheggiate perennemente vicino all'inferriata e andiamole a rociolarle giù dalla Civitella nel dirupo che porta alla via Maiella. Tagliamo quella maledettacatena antiestetica e arrugginita che blocca la cancellata a chicchessia voglia avventurarsi dalla parte di sopra a visitare o fotografare il "rudere". Poi sguinzagliamo quei signori "interinali"( quelli che ammorbano l'aria con i loro strilli e le loro pretese assurde) con un falcetto a tagliare l'erbaccia che cresce talmente rigogliosa ai Tempitti Romani ( dietro le POSTE CENTRALI )e possibilmente a raccogliere le lattine e a sistenmare un pò il selciato che è stato divelto in più punti. Otterremmo due risultati, uno che finalmente gli "interinali" non si romperebbero più i coglioni, avendo qualcosa da fare e in secondo si guadagnerebbero il salario che fino ad oggi hanno rubacchiato scaldando questa o quella sedia sperando di essere assunti in Comune. Riduciamo poi il costo della politica, di questa sporca politica che ruba a piene mani dalle tasche dei cittadini senza dare loro, in cambio, niente da anni. Eliminiamo tutti quei consulenti inutili e costosi e ci saranno i soldi per fare altre cose più concrete e utili per la comunità. Comperiamo un paio di filobus e riattiviamo la filovia, ripristinando il collegamento tra il colle e lo scalo e facciamo diventare questi due "pezzi" di una stessa torta una sola unità. In parole povere auguriamoci che il sindaco se lo tengano in Africa e auguriamoci subito delle elezioni nuove e serie e costruiamoci, questa volta, con una nuova amministrazione il nostro futuro. Basta con questi faccendieri e cerchiamo almeno una volta di essere gli artefici del nostro destino.
Premessa:sono talmente innamorato di questa città che nemmeno una delle migliaia di "offese" che essa riceve e ci tocca subire mi spingerà mai a lasciarla, nemmeno una villa gratis a manoppello scalo..o a montesilvano(e quei chietini che là emigrano è meglio perderli che trovarli...)
Secondo me Chieti è oggi solo uno scrigno di tesori che uomini capaci del passato (anche relativamente recente) ci hanno lasciato. E che, uomini del presente che per mestiere dovrebbero creare e valorizzare, al contrario non sono in grado di muovere un dito per farlo. A Chieti insomma c'è stato un corto circuito di capacità politica che dura da tempo. Se il buon Dio ci manderà una amministrazione comunale che un giorno farà per davvero "L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE" allora riprenderemo il nostro cammino...magari partendo proprio dalle idee apparse su questo sito.
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