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14 gennaio 2007

Porta Pescara

Bellissima idea questa delle "palle di cannone" sulla gradinata di Porta Pescara: riescono ad impedire la sosta selvaggia delle auto sui gradini (a Chieti purtroppo succede anche questo!) senza creare barriere ai pedoni e alla bella visuale.

Complimenti all'ideatore di questa soluzione.

Ovviamente non basta perché vicino al portale interno c'è ancora qualcuno che riesce ad incastrare l'automobile tra la ringhiera, i cartelli stradali e la serie di sferici dissuasori di sosta.

Il divieto di sosta con minaccia di rimozione è inutile perché non sarà mai preso in considerazione; il segnale di parcheggio consentito è altrettanto inutile perché i chietini ce l'hanno già stampato fisso nel cervello. Insieme sono uno strano ossimoro segnaletico che serve solo a deturpare il luogo.
Proposta: togliamo gli inutili cartelli e aggiungiamo due o tre palle di cannone.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è un solo sistema per evitare che le persone parcheggino dove c'è un divieto di sosta con tanto di cartello a segnalarlo ed è UNIVERSALE, multare i trasgressori con 35 Euro. Son convinto che alla terza multa anche il più ostinato trasgressore deciderà di mettere la sua macchina altrove o di vendrsela o di rottamarla. Soltanto che a Chieti pare che i vigli latitano e quelli che ci sono se ne stanno al cado col culo su qualche bella sedia al caldo.

Anonimo ha detto...

Di quale bella idea si parla? Per favore, Tom!!! Scusa se sono sempre io..a " rompere le scatole ". Ma lo faccio perchè se dai miei commenti potrebbe uscire qualche valida proposta che ti possa andare a genio , mi piacerebbe sia te il tramite ( se ne hai la possibilità ovvio ) per far arrivare a chi di dovere qualche idea significativa dettata dall'estro di un semplice cittadino. Ma ti sembrava troppo futuristico applicare all'ingresso dell'arco un semplice e ormai diffusissimo dissuasore a scomparsa che esiste in qualsiasi centro storico e dotare i residenti della zona e personale dedito ai soccorsi di telecomandi per l'accesso?..scusa Tom...ma quelle palle di cannone le ho visto oggi personalmente. NON SI AFFRONTANO!! Ma come fa sta gente qua a prendere certe iniziative? Non ho parole, credimi. Il sistema dei dissuasori ormai in largo uso anche nei comuni più piccoli ed in modo particolare nei centri storici hanno il duplice scopo. Funzionalità e tecnologia a basso impatto ambientale. Limitano il traffico ai soli residenti e mezzi di soccorso. Ti sembra mai possibile che invece questi riescono ad inventarsi quattro palle di cannone? Ma lo capisco anche io che sono un normale cittadino di media cultura che hanno fatto l'ennesima stronzata, come fai invece te, che mi sembri anche competente in materia urbanistica, a fare certe affermazioni!! Mhaa!! Concordo invece con Enio quando ribadisce che far funzionare a dovere il corpo della municipale darebbe validi risultati nel giro di poco tempo. Un caro saluto a tutti. (tutti e due dato che a scrivere siete sempre e solo voi. Va bene lo stesso, un giorno spero saremo in tanti a parlare della nostra città ) A presto.

Anonimo ha detto...

Sono puro io obbiettivamente daccordo col signore obbiettivo. Il sindaco ha sbagliato a mettere le palle di ferro sopra alla piazza. Ci bastava benissimo il tubbo ca se na rientra sottoterra così nissciuno pote entrare addentro all'arco tranne tutti quelli ca ci abbitano che gli si deve dare il telecomando. Uno per ciascuno a tutti quelli della piazza della via paradiso e delli vicoli compresi dentro e ci sta pure mia zia che mi da a me il telecomando che mi fa entrare dentro a me e lamichi mia così mettiamo tutte le machine nostre sopra le scalette, ma almeno troviamo qualche scaletta libbera. No come prima che entrava pure quacche straniero di fillippone. Obbiettivamente laddentro ci dobbiamo parcheggiare solo noi. Viva Teate!

Anonimo ha detto...

Ciao Lukiluke. Capisco che non sei daccordo con il dissuasore a scomparsa , mi sembra che alludi al fatto che tutti i residenti dovrebbero avere un telecomando per parcheggiare sotto casa e fare i propri comodi in maniera più privata. E per quale motivo? Abbiamo sempre desiderato chiudere il centro storico alle auto, o non è cosi? A che scopo allora dotare di telecomando tutti i residenti? Per farli parcheggiare sulle scalinate o farlo fare ai nipoti come te? No caro mio? Il telecomando nelle normali cittadine evolute e non retrograde come la nostra, è riservato ai mezzi di soccorso, forze dell'ordine ed a quei residenti che ne hanno un inevitabile bisogno fisico. Se poi il tuo senso civico ti porterebbe a chiedere per scopi personali l'utilizzo di questo beneficio, bhe non sò proprio come poterti aiutare. Io quando vedo un divieto, sono abituato a rispettarlo. Non so te!! Tutto qua. Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

Come avevo detto nel post precedente il miglior deterrente è il vigile e le multe che dovrebbe applicare e non fa. Se li vige il divieto di parcheggiare, sopratutto sulle scalette, non c'è palla di cannone che tenga, prima si multa e poi si porta via col carro attrezzi senza nessuna pietà. io comunque sono buono, chissà cosa farebbe uno un pelino più cattivo.

Anonimo ha detto...

No caro mio? Il telecomando nelle normali cittadine evolute e non retrograde come la nostra... Scusa teatino, di che cosa stai parlando, di Chieti o di altre cittadine evolute?

GdF

Anonimo ha detto...

Eniooo, bella sa bbattuta! ah ah ah... lu carrattrezzi... addò li fi passà lu carrattrezzi? sopra a le scalette o direttamente sopra a le machene parcheggiate?
Se lu sindeche addavessa seguì se penzate cafitù, arisulvesse tutte li prubblimi di chijiti ca fusse tuttu nu cirquequestre acrobbatico da murì da le risate. Venesse tutta Pescare a vedè lu spettaculu.

Anonimo ha detto...

Nelle città civili e evolute come le chiami tu esistono anche le ganasce per bloccare i veicoli. L'italiano diciamocelo tutta è uguale dappertutto e teme solo due cose le "mazzate" e le "tasse", in questo caso le multe.

Anonimo ha detto...

Salve Lukiluke,
ti ringrazio dei commenti perché in effetti un po' di ironia non guasta, ci aiuta a rompere la monotonia che si stava creando.

Usi un vernacolo curioso: non sei di Chieti, vero?