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17 gennaio 2007

La leggenda dell'acqua

Questo insolito inverno che trascorre senza neve e senza pioggia sta trasformando il problema idrico in una vera emergenza e l'erogazione dell'acqua da alcuni giorni viene interrotta anche nella città alta, mentre a Chieti bassa le interruzioni notturne sono già un vecchio problema.

I giornali ci dicono che non è colpa di inadempienze di qualche ente, purtroppo l'erogazione è diminuita in tutta l'area servita dagli acquedotti ACA perché sono diminuiti i pozzi e le risorse idriche. Le cose sarebbero potute andar peggio, ma ovviamente c'è anche chi non riconosce questa buona gestione e se la prende con chi in passato avrebbe dovuto evitare che la città confluisse nell'ente d'ambito pescarese. Così Chieti non più ha autonomia e centralità nella gestione del problema. Ma c'è anche chi vede le cose in tutt'altro modo e individua proprio nella conservazione di troppe gestioni locali l'origine degli sprechi e propone di unificare tutti gli enti abruzzesi di gestione dell'acqua. Qualche passo in questo senso si sta già facendo.

Qualcuno si accorge solo adesso che certe cassandre ci stavano avvisando da anni - attenzione l'acqua, l'acqua diminuisce, l'acqua è inquinata, l'acqua diventa risorsa privata... - ma l'acqua nel rubinetto c'era e le cassandre sono fastidiose soprattutto quando vengono dalla sinistra più estrema e perciò nessuno ha voluto ascoltarle.

Anche su questo argomento non voglio fare critiche agli amministratori vecchi e nuovi, voglio guardare le cose concrete. La prima cosa che vedo è il nostro centro storico con case che hanno le fondamenta nell'umido, sono umidi tutti i locali e gli scantinati, ci sono zone in cui l'acqua fuoriesce dal suolo, ci sono frane causate da acque sotterranee... mi dicono che la collina di Chieti ha una struttura che canalizza le acque e che nasconde ancora le canalizzazioni artificiali degli antichi romani perciò Chieti era ricca di sorgenti le cui acque sono ancora visibili qua e là.

Questa memoria ha creato una leggenda metropolitana a cui i chietini sembrano molto affezionati: la leggenda delle sorgenti perdute.

Chieti sta sul colle più alto della zona e le sue antiche sorgenti (alla Terme, alla discesa del Tricalle, ecc.) potevano alimentarsi solo con le piogge cadute sul colle e fatte confluire attraverso i canali, le cisterne e le falde del terreno. Ma quali acque potrebbero adesso continuare ad alimentare quei canali sotterranei? adesso le strade sono tutte asfaltate e l'acqua delle piogge finisce nei tombini e nelle fogne. Quindi, se l'acqua c'è ancora, non è più acqua piovana, ma è quella degli acquedotti. Infatti a cominciare dal grande serbatoio della Civitella le acque sono raccolte in antiche strutture murarie e anche i canali delle fogne sono spesso realizzati a mattoni e molta dell'acqua che dovrebbe arrivare nei nostri rubinetti o di quella che dovrebbe andare giù al fiume, si perde nel sottosuolo a giocare con ciò che resta là sotto delle Teate romana.

Proposta: perché non avviare uno studio per rinnovare il sistema di raccolta e di distribuzione dell'acqua in città. Si potrebbe immaginare anche di ricostruire un nuovo serbatoio in modo da ampliare il Parco Archeologico della Civiltella.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Si potrebbe ma come ? Con quali soldi se il comune continua a piangere miseria ? L'acqua a Chieti era una volta il suo vanto, per qualità ed abbondanza se adesso scarseggia e perchè c'è sotto sicuramente qualche manovra tale da portare ad un aumento sostanziale del suo costo. La privatizzazione porta l'azienta ad avere un profitto a tutti i costi e a ricorrere magari anche a manovre come queste o come quella di vendere ad altri una grossa parte del monte acqua destinato a Chieti.

Anonimo ha detto...

pozza piove

Anonimo ha detto...

lukiluke è stato accontentato e con lui tutti quelli che già stavano riempiendo i moduli per chiedere i danni per calamità, primo tra tutti gli albergatori che non avendo molta neve la producevano sprecando della buonissima acqua.

Blario ha detto...

Secondo me ci vorrebbe molta più informazione (quella che ci propongono oggi è disinformazione) anche se la cosa migliore sarebbe andarsela a cercare (sono molto perspiace eh?)...il motto "prevenire è meglio che curare" non appartiene di certo a noi abruzzesi, e in genere alla maggio parte degli italiani...una cosa che mi preme di più dire al sindaco è questa: anzichè spendere soldi per ospitare il festivalbar, perchè sono veramente soldi buttati al vento, li spenda per fare manutenzione al sistema idrico, che magari risale all'epoca del medioevo...ciao a tutti.