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01 gennaio 2007

Il circuito museale

Tutti i musei della città collegati in un unico circuito: non è una proposta nuova, credo che sia già compresa nel programma politico dell'attuale amministrazione Ricci, ma è una di quelle cose di cui si parla sempre e non si realizza mai.

Chieti non possiede la Gioconda di Leonardo, né i Bronzi di Riace, e nessuno verrebbe qui solo per vedere il Guerriero di Capestrano. E' la somma dei tanti piccoli tesori che potrebbe diventare un'offerta che giustifica il viaggio, ma è una somma da organizzare.

Provate ad immaginare un biglietto unico venduto insieme alla mappa di un percorso da seguire, e una guida auricolare da noleggiare come quella offerta ai visitatori del Colosseo. Un percorso che inizia dai reperti primitivi del museo di scienze biomediche, poi passa a quello che una volta si chiamava museo della Preistoria e della Protostoria, quindi all'archeologia preromana del museo della Civitella per proseguire con il periodo greco-romano del Museo Archeologico, delle Terme, del Teatro Romano di Porta Napoli e dell'Anfitatro della Civitella, passando per i tempietti e magari per una sala che ricostruisce l'Abruzzo di Asinio Pollione e di Publio Ovidio Nasone, di Alba, di Corfinium e della via Tiburtina Valeria. Poi il visitatore potrebbe entrare nel mediovevo cristiano, quello delle abbazie, dell'arte sacra, delle chiese barocche... fino ad arrivare ai moderni, a Costantino Barbella e Francesco Paolo Michetti.

Con quello che è stato speso per il Festivalbar studenti e insegnanti dei nostri Licei e della nostra Università avrebbero potuto realizzare guide, audiovisivi e ricostruzioni storiche, cioè cose durature su cui continuare a lavorare. Sono sicuro che i giovani ne avrebbero tratto più gusto di una serata ad ascoltare canzonette già note.


Il pezzo forte del percorso storico-turistico dentro Chieti è sicuramente la visita alle Terme. Non ce ne sono molte in Italia con strutture quasi complete. Ma le Terme sono sempre state chiuse e oggi sono anche coperte da una strana tettoia.

Dispiace vedere l'abbandono dei monumenti, ma non possiamo pretendere dal Comune o dalla Soprintendenza di pagare guide e custodi per ognuno di questi luoghi. Io credo che l'attivazione di un circuito affidato ad un'unica gestione consentirebbe non solo una valorizzazione turistica, ma anche una frequentazione e una vigilanza giornaliera sullo stato dei luoghi.

Se tutto il percorso fosse guidato come un viaggio nel tempo, con esperienze didattiche simili a quelle organizzate negli anni scorsi per i bambini al Museo Barbella, allora Chieti potrebbe diventare un grande laboratorio didattico, una bellissima meta per il turismo scolastico. Ma occorre un progetto e un'offerta diretta alle scuole. Attualmente nemmeno le scuole di Chieti riescono ad approfittare di quello che c'è.


Un discorso a parte sarebbe necessario per il turismo religioso perché gli eremi e le abbazie del nostro territorio sono tesori straordinari e potrebbero essere visitati in pochi giorni offrendo al turista un pulmann e una guida: un giorno al Volto Santo di Manoppello insieme all'Abazia dell'Ara Bona, San Clemente, Santo Spirito, San Liberatore; un altro giorno al Miracolo Eucaristico di Lanciano, San Giovanni in Venere e le spoglie dell'apostolo Tommaso ad Ortona; un altro itinerario potrebbe passare per Guardiagrele, Rapino e Bucchianico; ma il percorso più suggestivo sarebbe quello degli eremi celestiniani passando per Cocullo e arrivando fino a Collemaggio e se ne potrebbe immaginare anche uno verso Atri, Notaresco, Campli e Isola del Gran Sasso. E ne ho citati solo alcuni. Per chi volesse approfondire consiglio di andare qui.

Chieti è il centro geografico di questi percorsi religiosi, è la città bigotta per antonomasia e potrebbe facilmente diventare il punto di riferimento culturale se fosse capace di creare in uno dei suoi palazzi (magari a Palazzo de Mayo oppure nell'attuale sede dell'ospedale militare) un museo di storia cristiana con le antiche statue dei santi, gli addobbi, le testimonianze di quei riti arcaici già magnificati da Michetti e d'Annunzio; un museo che potrebbe ospitare anche gli elementi di quella spiritualità contadina che mescolava il cristianesimo con superstizioni magiche che in parte sopravvivono ancora.

Negli anni scorsi fu proprio il dott. Ricci, nostro attuale sindaco, a parlarmi di una preziosa statua lignea e di come la nostra città non riuscisse a valorizzare le proprie risorse. Spero che non se ne sia dimenticato e che non voglia dedicare tutto il suo mandato politico agli affari edilizi del villaggio olimpico.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Il discorso sul biglietto unico per visitare i musei di Chieti va avanti ormai da troppo tempo e stando così le cose non sarà mai applicabile. Manca la volontà di aprire la mentalità autarchica di una città e dei suoi cittadini che al semplice parlare delle zone limitrofe, in continua espansione sia da un punto di vista culturale che di servizi, sclerano e incominciato a rinchiudersi a riccio. Per il teatino tutto quello che è a dieci chilometri dal colle è male salvo poi per andare a farsi una "mangiata" accettabile prende la macchina e se ne va alla Brecciarola o a Manoppello, dove i ristoranti e le pizzerie abbondano e continuano a crescere come i funghi e a farsi la concorrenza a colpi di ribassi dei prezzi. Per loro conquistarsi un solo cliente in più è un successo. Qui sul colle manca un pò tutto, dai parcheggi ai conforts più elementari come ristoranti dove mangiare la sana cucina abruzzese agli alberghi dove poter soggiornare a prezzi accettabili. Se vuoi portare il turista, quello del mordi e fuggi, è la condizione ideale, gli fornisci il servizio primario, il museo o i musei e poi lo cacci via come una ciabatta vecchia rimandandolo sulla costa da dove era venuto il più in fretta possibile. Il museo della Villa Frjgeri è aperto tutto l'anno ma come dici tu oltre al Guerriero di Capestrano per cosa è reclamizzato ? Oltre alle mostre stanziali, quante mostre durante l'anno si allestiscono ? La didattica da chi viene svolto ( è importantissimo se voi aprire alle scuole ) ? Il museo Diocesano quand'è che lo togliamo da quello stanzone buio dietro la chiesa di S.Domenico e lo apriamo al pubblico facendo conoscere ai teatini almeno le bellezze delle sculture lignee e dei quadri ammonticchiati lì alla rinfusa ? L'anfiteatro mi dici tu ? Quale, quello di Porta Napoli ? Sbarrato da un cancello con lucchetto arrugginito dal tempo ( forse mai aperto ) con degli scavi sul davanti incominciati chissà quando e chissà da chi e in quale decennio saranno terminati. Con macchine parcheggiate da vanti l'inferriata che lo circonda e grazie a Dio solo da poco hanno levato il cassonetto dell'immondizia che fino a settembre stazionava nei paraggi. Speriamo solo che gli scavi a cielo aperto con le intemperie non facciano la fine della De Meis, crollata in fase di restauro e mai attribuita la colpa di tale disastro a nessuno. Le uniche cose che funzionano a Chieti sono le settimane Mozartiane, la processione del Venerdì Santo, Le infiorate, qualcosa che fa il gruppo l'ArteInRovina e il dodicennale del Presepe Vivente il 6 gennaio e c'è da augurarsi che una giunta comunale cosi maldestra e maleintenzionata nei confronti della cultura e delle tradizioni non cancelli. Sono stato a vedere la nuova ala del museo Biomedico all'ex Enal, quanti teatini ci sono che conoscono o hanno intenzione di andare a vedersi le mummie esposte al primo piano di detto museo ? Se ci metti che il giorno di S Stefano, pur essendoci il cartello "APERTO" il museo era chiuso, quand'è che crediamo che i turisti vengano a visitarlo, durante le giornate lavorative ? Bisogna prima che siamo noi a crederci in queste iniziative, reclamizzarle con la regione Abruzzo e poi cercare di attirare quante più persone possibili a Chieti e cercare di tenerceli almeno per il fine settimana. Ogni turista attirato sul colle porta nuova ricchezza che in parole povere viene tradotto in più lavoro per tutti. So che è un'utopia tutto questo, ma sognare non mi costa niente e io spero ardentemente che queste cose si realizzino per la città di Chieti. Se qualcuno fosse interessato a visitarla virtualmente faccia un salto nel mio sito web http://enio1947.netfirms.com e se ne rimane ben impressionato mi lasci qualche messaggio nel guestbook.
enio

Anonimo ha detto...

Le mostre a Chieti si fanno: è stata appena aperta una mostra di Chagall al Museo Barbella e la capacità di organizzare laboratori didattici non manca, perché se Chieti ha una cosa che funziona bene è proprio il livello delle scuole.

Che poi certe possibilità rimarranno sempre discorsi e non saranno mai tradotte in pratica è un timore molto fondato, l'ho anche scritto, ma vorrei continuare a raccogliere tutte le proposte possibili, nella speranza che qualcosa venga raccolto.

Anonimo ha detto...

Il discorso "didattico" era riferito ai musei cittadini che ricevendo le scolaresche di ogni ordine e grado instaurasse con i medesimi un discorso interattivo, fatto di approfondimenti, non già con gli insegnanti ma con gente preposta a detto scopo. Un esempio, per intenderrci, come quello del museo al Castello del Buonconsiglio (TN)dove quest'anno oltre alle solite cose esposte (Stanziali) si potevano ammirare tutti i dipinti del Romanino, che famosissimo quì per aver dipinto la famosissima LOGGIA del Castello e, a contorno della mostra a cui gli studenti erano invitati ( nell'anno si sono avuticirca 550000 dal Trentino e fuori regione)si tenevano delle conferenze, nei fine settimana, mirate ad illustrare la vita e le opere del Romanino, collocandolo nel contesto storico in cui era vissuto e quant'altro potesse essere oggetto di dibattito..... Al museo Barbella, fanno oggi queste cose ? Io l'ultima volta che ci sono stato (2002)ho trovato una solo signora in sala che era più attenta al fatto che non si prendessero foto che ad illustrare i meravigliosi dipinti e le bellissime sculture esposte. Per saperne qualcosa di più di quello che descriveva il depliant, e io vi parlo così perchè sono di Chieti, al 100% teatino,a cui sta a cuore la città, sono dovuto andare alla libreria De Luca, li vicino a vedere se ci fosse qualcosa di pubblicato. Siccome il pubblicato sull'Abruzzo è poco e mal catalogato in detta libreria ( relegano questi libri in un angolo e nel sottoscala, senza nessun ordine e messi tutti alla rinfusa )al che ho dovuto recarmi alla biblioteca De Meis, con tutti i disagi ( mezzi pubblici e infausta colocazione in una ex ferramenta al Teathe Center)che oggi comporta rrivarci.Figuratevi portarci una scolaresca. Per fortuna che lì ho trovato un commesso zelante, che conoscendo il mio amico Di Tillio (ex vicedirettore della De Meis quando questa era a Chieti dietro i Templi Romani e non a Femminella ) mi ha aiutato nella ricerca, se no starei ancora a fare ricerche ancora oggi. Il mio interesse oltre che culturale verteva nella raccolta di notizie da poter pubblicare sul mio sito web e trasmetterle ad altri che volessero approfittarne senza dover rifare la mia trafila. Ho trovato un interessante un libro di poesie, in vernacolo, descriventi ogni oggetto scolpito, in modo delicato e poetico, e esposto nel museo Barbella.
enio

Anonimo ha detto...

Quello che mi dici del Castello del Buonconsiglio è davvero eccellente, ed è molto lontano dalla nostra realtà.

Io ho avuto una gradevole esperienza al Museo Barbella in occasione di una loro iniziativa per avvicinare al museo bambini piccoli mediante proposte ludiche molto semplici (mio figlio aveva allora 6 o 7 anni) e alcuni genitori hanno scoperto quel museo con le meravigliose terrecotte di Barbella solo perché tenuti ad accompagnare i figli. Una piccola cosa, un primo passo verso la conoscenza, ma necessario per poi poter arrivare a promuovere un interesse maggiore, di tipo culturale che può portare qualcuno, solo qualcuno, a cercare libri e informazioni.

Anonimo ha detto...

Sul Messaggero di oggi ho letto un articolo dedicato allo stato di abbandono dei nostri monumenti archeologici tra cui i tempietti e le terme.

Ho il timore che gli allarmi di questo tipo possano portare ad adottare difese estreme. L'articolo parlava di sistemi di videosorveglianza, ma da queste poi si passa alle inferriate. L'ex sindaco Cucullo pensò addirittura di recintare e chiudere la Villa Comunale. Io sono convinto che bisogna fare il contrario: la città deve sapersi riprendere i suoi munumenti, deve apprezzarli, frequentarli e curarli e una cooperativa di giovani potrebbe recuperare l'attenzione della città verso i suoi tesori: una cosa importante anche senza ricadute di tipo turistico.

Anonimo ha detto...

Io sono convinto che la video sorveglianza sia un bel deterrente per evitare che il luogo "Tempietti Romani" non venga utilizzato come luogo di svago o per i picnik di quattro spostati. Si potrebbero beccare quei lazzaroni che deturpano l'area scrivendo oscenità con lo spray sui muri restaurati. Basta poco, le telecare ci sono e sono state offerte gratis al comune, installatele...

Anonimo ha detto...

Le telecamere ci sono, offerte dai commercianti dell'Associazione Chieti C'entro, e la Sovrintendenza ha dichiarato che provvederà a metterle in servizio.

Anche in questo caso non è il Comune che deve provvedere e prendersela con il Comune è solo un inutile sfogo di rabbia. Ma è anche il tuo sport preferito.